Le ossa sono simili al cemento, per forza e resistenza oltre che per composizione ricca in calcio. L’osso è un tessuto vivente, si rompe di continuo e si riforma da solo per adattarsi agli stimoli meccanici che riceve.

La funzione principale dello scheletro è quella di dare una forma, di proteggere e dare una cornice alle regioni del corpo dove sono posizionati gli organi e gli apparati. Lo scheletro è essenziale per il movimento, questo non è altro che il risultato dell’azione sinergica tra ossa e muscoli scheletrici. Nello specifico le ossa degli arti inferiori ci permettono di camminare, di stare in piedi e in equilibrio, mentre quelle degli arti superiori svolgono molteplici funzioni. Inoltre le ossa hanno un’importante funzione vitale perché fanno da deposito di minerali importanti come calcio, fosforo e magnesio.

Le ossa compongono lo scheletro, hanno diversa forma e volume con colorito giallastro o biancastro caratterizzate da notevole robustezza  e resistenza meccanica. In un uomo adulto il numero delle ossa è pari a 203, anche se può subire delle variazioni dettate dalla presenza di ossa chiamate sesamoidi che con il loro piccolo volume si inseriscono nello spessore dei legamenti, vicino le superfici articolari. In base alla loro conformazione le ossa si dividono in tre categorie: ossa lunghe, brevi e piatte. Le prime le troviamo soprattutto negli arti superiori e inferiori, le seconde sono localizzate in parte nel cranio, le ultime sono ad esempio quelle di mani e piedi. 

Anche l’osso ha bisogno di essere nutrito e per questo è avvolto da una membrana di rivestimento chiamata periostio dove scorrono vasi sanguini e nervi. All’interno dell’osso troviamo due diversi tessuti che costituiscono la sostanza ossea propriamente detta: il tessuto osseo compatto e il tessuto osseo spugnoso. Il primo, come già il nome ci suggerisce, è un tessuto uniforme con spessore variabile chiamato anche corteccia ossea proprio perché somiglia ai cerchi concentrici del tronco degli alberi. Lo troviamo nelle ossa lunghe nella loro porzione centrale a fare da cornice ad un canale che contiene il midollo osseo e solo in minima parte nelle parti estreme; nelle ossa piatte è il tessuto prevalente, diversamente nelle ossa brevi dove è presente solo come strato sottile esterno. Il tessuto spugnoso  ha una consistenza differente, presenta  lamine ossee che viste al microscopio hanno aspetto reticolare, ricordando appunto una spugna. Lo troviamo nelle ossa lunghe, nella parte centrale delle ossa piatte e brevi.

Il midollo osseo, che si trova nel canale midollare delle ossa lunghe e nelle areole del tessuto spugnoso, ha una consistenza polposo, di aspetto molle ed è importante per la produzione degli elementi figurati del sangue:  globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Esso prende parte quindi insieme ad altri organi al processo di Emopoiesi. Esistono due tipi di midollo osseo, il rosso lo troviamo principalmente nel feto e nel bambino e in alcune ossa dello scheletro adulto: cresta iliaca, corpo vertebrale e sterno, la cui funzione è, oltre quella emopoietica, di ossificare l’osso in accrescimento. Il midollo osseo giallo invece lo troviamo in quasi tutte le cavità dell’adulto e nelle ossa lunghe, esso prende il posto del midollo rosso, cambiando anche la sua composizione in tessuto adiposo, da cui ne deriva il colore.

Le articolazioni uniscono le varie ossa tra loro conferendo mobilità e sostegno allo scheletro. Le varie articolazioni si differenziano tra loro tenendo conto se le ossa vicine sono ancorate l’una all ‘altra da tessuto connettivo o cartilagine o se si articolano tra loro dentro uno spazio pieno di liquido chiamato cavità articolare. Le articolazioni sono divise in mobili e immobili. Le prime prendono il nome di sinartrosi e sono separate da uno strato di tessuto connettivo, esempi sono le suture delle ossa del cranio, le sinfisi delle ossa del bacino e le sincondrosi, uguali alle suture ma con interposizione di tessuto cartilagineo. Le articolazioni mobili prendono il nome di diartrosi, permettono i grandi movimenti del corpo e sono formate da capsula articolare, superficie articolare e cavità articolare. In base alla forma delle superfici articolari dividiamo in articolazioni piane, permettono solo movimenti di scivolamento; articolazioni sferoidee, notevole mobilità come articolazione di spalla e anca; articolazioni a condilo, movimenti angolari come nell’articolazione temporomandibolare, articolazioni a sella, permette piccoli movimenti angolari e infine i ginglimi, piccole articolazioni della mano. Parliamo di articolazioni semplici e complesse in base alla presenza o meno di un disco di cartilagine articolare, così come avviene nell’articolazione del ginocchio.

La cartilagine è un tessuto differente dall’osso, più elastico e formato da cellule, i condrociti, che contengono molta acqua e parte di lipidi da cui deriva il colore giallo del tessuto. Nel feto e nel periodo postnatale la cartilagine è elemento preponderante dello scheletro, subirà poi una trasformazione in tessuto osseo, rimanendo nell’adulto quasi esclusivamente nei menischi e nei dischi intervertebrali. In base alla composizione esistono tre tipi di cartilagine: ialina, di colorito azzurro-biancastro da sostegno a parte delle vie aeree e nelle superfici articolari dove permette il fluido scorrimento dei capi articolari; la cartilagine elastica, di colore giallastro che forma l’orecchio e infine la cartilagine fibrosa di colore biancastro situata nei dischi intervertebrali.

La colonna vertebrale è un insieme di 33 o 34 ossa chiamate vertebre, separate tra loro da un cuscinetto di cartilagine chiamato disco intervertebrale. Questa si trova nella parte posteriore del corpo e da sostegno e aiuto nel movimento.

Le vertebre sono delle ossa piccole, hanno una forma comune con piccole differenze date dalla loro posizione nella colonna vertebrale. Tipicamente una vertebra ha un corpo e un arco. Il Corpo, posto davanti, è la parte più grande e va ad aumentare di dimensioni e spessore dall’alto verso il basso in spiegazione al fatto che ha funzione di sostegno. L’arco vertebrale è la parte posteriore  e insieme al corpo delimita il forame vertebrale, questo in unione con tutti gli altri forma il canale spinale, che ospita e protegge il midollo spinale. Tra le vertebre si trova il disco intervertebrale, un cuscinetto di cartilagine che occupa lo spazio tra i corpi vertebrali vicini. La sua funzione è quella di fare da imbottitura durante il carico, infatti questi sono più sottili nella regione cervicale e più spessi in quella lombare, dove si concentra la maggior parte del peso corporeo. Allo stesso tempo però. sono anche flessibili e plastici, variano in forma e conciliano i movimenti della colonna. Con l’età questo disco diventa più sottile, motivo per il quale si riduce l’altezza della persona e si diventa meno flessibili.

La colonna vertebrale è divisa in cinque parti, in base alla posizione,  le vertebre prendono l’iniziale della regione e il numero che occupano nella stessa. Si riconoscono 7 vertebre cervicali, che si trovano nel collo, di cui la prima si chiama Atlante, perché come il personaggio della Mitologia sosteneva la terra questa sostiene la testa. Seguono le 12 vertebre toraciche che prendono rapporti anche con le coste, poi le 5 vertebre lombari, nella parte bassa della schiena. Infine troviamo l’osso sacro e il coccige che non sono altro che vertebre fuse tra loro, fusione che avviene dopo l’età di 20 anni.

La colonna vertebrale di un essere umano non è una linea retta, ma ha quattro curve normali, dette appunto fisiologiche, che non fanno altro che rendere il corpo più flessibile, più forte e capace di attutire gli urti. Alcune malattie o anche un peso eccessivo possono aumentare le normali curve portando a dei difetti chiamati cifosi, quando aumenta la curva posteriore della colonna, quella che si conosce come gobba,  la lordosi, quando aumenta la curva anteriore e scoliosi quando aumenta quella laterale in aggiunta a una torsione della colonna. Quest’ultima è molto comune tra le ragazze e può essere corretta con l’uso di un busto.

La gabbia toracica  è un componente dello scheletro che ha il compito di proteggere cuore e polmoni. E’ formata dalle dodici vertebre toraciche, che stanno posteriormente, dallo sterno, osso centrale che troviamo nel petto e dalle costole lateralmente. Inferiormente è delimitata dal diaframma, muscolo respiratorio, insieme al quale in base alle diverse fasi della respirazione cambia forma. Quando inspiriamo, sollevandosi le costole, la gabbia toracica si espande per poi ritornare normale in fase di espirazione.

Fanno parte della gabbia toracica 12 costole, si legano nella parte posteriore alle vertebre toraciche e davanti allo sterno, tranne le ultime due che non lo raggiungono e per questo motivo sono chiamate costole fluttuanti.

Lo sterno è un osso centrale, al quale si ricongiungono le clavicole nella parte superiore e che funge da punto di aggancio per le costole, termina con una parte che si chiama processo xifoideo a forma di spada, come la derivazione greca del nome stesso suggerisce.

Nell’arto superiore ci sono tre regioni: il braccio, l’avambraccio e la mano. In tutto possiamo contare 30 ossa. L’omero è il solo osso che troviamo nella parte superiore del braccio, in alto si aggancia alla scapola formando l’articolazione della spalla, in basso insieme alle altre due ossa dell’avambraccio radio e ulna forma l’articolazione del gomito. L’Ulna si trova nell’avambraccio, nella parte più vicina al corpo, mentre il radio si trova più esternamente. Entrambi terminano con l’articolazione del polso a cui prendono parte insieme alle 8 ossa della  base della mano chiamate ossa carpali, seguono le ossa metacarpali che formano il palmo della mano, mentre le dita sono formate dalle ossa della falange, tre per ogni dita tranne nel pollice dove ve ne sono due.

Anche nell’arto inferiore possiamo distinguere tre regioni: coscia, gamba e piede per un totale di 30 ossa. Nella coscia si trova l’osso più voluminoso di tutto il corpo, il femore  che da forza e robustezza al corpo contribuendo a un quarto totale della nostra altezza. Verso l’alto si articola con l’osso dell’anca per formare l’articolazione dell’anca, mentre verso il basso forma insieme alle ossa della gamba l’articolazione del ginocchio, nel quale ritroviamo anche un osso sesamoide, cioè  un osso che si trova incorporato dentro un tendine che è la rotula o anche chiamata patella per la sua forma simile. Nella gamba ci sono due ossa, la tibia o anche chiamata stinco, la più grande e più interna. Nella sua parte inferiore possiamo notare una sporgenza chiamata malleolo situato nella caviglia, dove prenderà rapporti con le ossa del piede a formarne l’articolazione. Altro osso della gamba è il perone, più piccolo e più debole non adatto al carico di pesi. Nel piede, come nella mano ci sono tante ossa, la più grande e conosciuta è il calcagno, fa parte della ossa del Tarso, costitutivo del tallone su cui viene scaricato la maggior parte del peso corporeo. Seguono le ossa metatarsali e le falangi, similmente a ciò che abbiamo visto nella mano.